domenica 17 febbraio 2008

AVVIAMENTO ALLA SCRITTURA 3


3. REVISIONE


La revisione è un processo continuo durante la stesura dell’elaborato.

Nella RILETTURA DI QUANTO SCRITTO, interrogatevi su un livello per volta:
1. è ben articolato e chiaro quello che ho detto? Rispetta la mia pianificazione? Ho scritto cose inutili?
2. I connettivi segnalano correttamente i vari passaggi logici?
3. La sintassi è corretta o tortuosa?
4. L’ortografia è corretta?
5. La punteggiatura è corretta?

CORREZIONE
Ricordate che è possibile correggere in bella l’ortografia, la punteggiatura e i connettivi.
La sintassi e la paragrafazione vanno controllate prima di trascrivere in bella!

Qui di seguito trovate un pro-memoria di ortografia...Fatene buon uso!


Ortografia

Troviamo ci + e :
cieco, cielo, deficiente, efficiente, sufficiente, deficienza, efficienza, scienza, scientifico, scienziato, sufficienza, prospiciente, società, socievole, specie, superficie,
e in tutte le parole in cui la c è seguita dal suffisso –iere, iera, come panciera, artificiere, arciere…

Troviamo gi + e in due parole: effigie ed igiene


ACCENTO

Nei monosillabi di norma non c’è l’accento: con, per, tram, re, blu, tre, fa, fu, so, sa, sta, sto, va, me, te, mi, ti, gli, lo, vi, ci, o, ma, no, qui, qua
ECCEZIONI: più, può, ciò, già, giù, dà, là, lì, né, sé, tè, è.

Dimenticavo: non c’entra niente con l’accento, ma ha = voce del verbo avere terza pers. sing.; a preposizione. Hanno = voce del verbo avere, terza pers. pl.; anno = 365 giorni

TRONCAMENTO
Con un, qual, buon, alcun, nessun, signor, dottor, professor + maschile MAI L’APOSTROFO. Es. un amico (maschile), un’amica (femminile)
Nessun uomo, nessun sentimento
qual è il significato (maschile)?

Dubbi Linguistici

Raddoppiamento nei composti
Raddoppia la prima consonante del secondo elemento nelle parole composte il cui primo elemento sia
a, chi, da, e, fa, fra, là, né, o, più, se, sì/così, su, sopra, sovra, contra

Addio (a+ Dio) Chissà (chi + sa), dapprima (da + prima) ebbene (e+bene) fannullone (fa+ nulla) frattanto (fra + tanto) laggiù (là + giù) nemmeno (né + meno) oppure (o+ pure) piuttosto (più + tosto) semmai (se+mai)
cosiddetto (così+detto) succitato (su+citato) soprannome (sopra + nome), sovrapporre (sovra + porre) contraffare (contra + fare)


Maiuscole/minuscole
Si usa la maiuscola:
dopo il punto fermo, interrogativo, esclamativo, all’inizio di un discorso diretto
coi nomi propri, Dio delle religioni monoteistiche
Es. Dio, aiutami!
Il dio Anubi
con gli etnici quando non siano aggettivi o aggettivi sostantivati
Es. Gli Italiani, i Milanesi
MA Ho viaggiato con una francese; mi piace la lingua francese
negli indirizzi
Es. Via Mazzini, Piazza Cavour
nelle cariche istituzionali: il Presidente del Consiglio
nella corrispondenza: egregio Dottor..
per indicare i secoli, periodi storici, eventi: il Risorgimento, l’Ottocento, il Quarantotto
per indicare la Chiesa come istituzione
Es. La Chiesa condanna l’omicidio
Vado in chiesa (luogo di culto)
titoli di libri, opere d’arte, testate di quotidiani
Es. I Canti del Leopardi, la Pietà di Michelangelo, Il corriere della sera (quando il titolo è costituito da un sintagma=più parole, meglio in maiuscola solo la prima parola: I promessi sposi; tuttavia, l’uso è oscillante)


Uso di Gli, loro, le
Gli = a lui Mario ti ha offeso: rispondigli per le rime
Le = a lei C’è Lucia al telefono: rispondile
loro = a loro I ragazzi sono preoccupati: hai detto loro di non agitarsi?

Punteggiatura
Il discorso parlato è introdotto da pause più o meno lunghe e colorito da intonazioni. La punteggiatura è lo strumento con cui pausiamo e registriamo le intonazioni nel testo scritto.

. = punto fermo: chiude un periodo.

; = meno forte del punto fermo, più forte della virgola. Chiude un periodo breve legato dal senso al successivo, o preannuncia una frase in contrasto (tuttavia, però, invece, d’altronde) con la precedente
Es. Non ho fame; tuttavia, mangerò qualcosa per farti compagnia.

: = due punti. Introducono un discorso diretto o la spiegazione di quanto appena enunciato
Es. Ci aspettano due difficoltà: la ripidità della parete e la scarsezza delle informazioni

? = intonazione interrogativa. Es. Che fai?

! = intonazione esclamativa (da usare con parsimonia) o imperativa. Es. Fallo!

- = trattino. Collega due termini. Es. guerra franco-asburgica

«» = le virgolette basse sono le più corrette per un discorso diretto

“” = le virgolette alte pongono in rilievo una parola nuova o strana nel contesto in cui si trova. Es. Agli “hippy” sono subentrati i “punk”

… = puntini di sospensione. Tre. Si mettono alla fine di un’espressione incompiuta

, = virgola si pone fra più termini coordinati, sostituendo o rafforzando alcune congiunzioni.
Es. Non approvo, ma comprendo le tue azioni. Caramelle, dolci e fumo sono dannosi per i denti.
I compagni che erano stanchi non lo seguirono = quelli stanchi non lo seguirono
I compagni, che erano stanchi, non lo seguirono = nessuno lo seguì
Tutti quelli che, con la loro forza, ci hanno aiutato, avranno un premio

ATTENZIONE: mai la virgola tra soggetto, verbo e complemento vicini, a meno che non vi siano frapposti altri complementi o il soggetto sia seguito da un verbo all’imperativo
NO Mario scrive, una poesia
SI Mario, scrivi una poesia! Mario, ottimo allievo, scrive una poesia


Uso del congiuntivo nelle proposizioni subordinate

Si usa il congiuntivo:

In alcune subordinate dichiarative
Ø negative Non affermo che sia vero


Ø Nelle frasi dipendenti da verbi di supposizione, dubbio, esortazione, credere, non dubitare, ritenere, sospettare, sperare, sembrare
Spero che sia vero
Non dubito che tu dica il vero


Ø In dipendenza da verbi che indicano certezza si usa l’indicativo (o il condizionale)
Affermo che è vero
Dichiaro che è vero
Dichiaro che potrebbe essere vero


In tutte le proposizioni finali Scrivo affinché tu ti tranquillizzi


in tutte le concessive Benché tu sia in buona fede, hai sbagliato


in alcune temporali in riferimento al presente/futuro
Prima che ti scotti spegni la fiamma!

nella protasi del periodo ipotetico della possibilità e dell’irrealtà
Se studiassi saresti promosso
Se fossi un albero sarei un abete
MAI: se studierei sarei promosso: ORRORE

in subordinate introdotte da
Ø dovunque Dovunque tu vada sarai solo
Ø purché, qualora Ti aiuterò purché mi ascolti
Ø sia che…sia che Non ti ascolterò, sia che tu gridi, sia

che tu pianga
Ø come se, quasi che Parlerò come se mi ascoltassi
Ø senza che, a meno che, tranne che non te ne andrai senza che tu
abbia imparato a scrivere

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